San Valentino: la storia di un festeggiamento romantico

San Valentino: la storia di un festeggiamento romantico

La tradizione di San Valentino quale protettore degli innamorati risale all’epoca romana, nel 496 d.C., quando Papa Gelasio I volle porre fine ai Lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco. I Lupercalia, che cadevano il 15 febbraio, prevedevano festeggiamenti sfrenati ed erano apertamente in contrasto con la morale e l’idea di amore dei cristiani.

Per ufficializzare questa festa dell’amore Papa Gelasio I decise di spostarla al giorno precedente – dedicato a San Valentino – facendolo diventare in un certo modo il protettore degli innamorati.
San Valentino da Terni, nato nel 176 d.C., è stato un vescovo romano martire, successivamente venerato come santo sia dalla chiesa cattolica che da quella ortodossa. Nato a Terni da una famiglia patrizia, divenne vescovo giovanissimo, all’età di 21 anni. Nel 270 si recò a Roma su invito dell’oratore Cratone, per predicare il Vangelo e convertire i pagani e tentò anche di convertire prima l’Imperatore Claudio II il Gotico, poi l’imperatore Aureliano e per due volte fu arrestato. L’Impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo. Fu decapitato il 14 febbraio del 273, a 97 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell’imperatore Aureliano. Secondo alcune fonti Valentino sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che invece era pagano. Per questo si guadagnò la nomina di protettore degli innamorati. Per uno strano gioco di parole, San Valentino viene considerato anche il protettore degli epilettici, in base alla credenza medievale, d’origine tedesca, dovuta alla semplice assonanza del nome del Santo (in tedesco “Valentin “ si pronuncia “Falentin”) con il verbo “fallen” (cadere).

Una significativa rimostranza del culto religioso di San Valentino sono le tante chiese rivolte al santo sia in Italia che all’estero. In Valnerina ne esiste una che sorge nella frazione omonima, San Valentino, in posizione dominante sulla valle del Nera. Il paese è un castello sorto come villa dipendente dal feudo abbaziale di S. Pietro in Valle. La chiesa è un edificio romanico, databile al principio del XIII secolo, conserva all’interno la decorazione a fresco, eseguita fra i secoli XIV e XVI, con le iscrizioni dei committenti delle immagini votive che ricoprono quasi interamente le pareti.
L’affresco centrale rappresenta il Crocifisso tra l’Addolorata e S. Giovanni; a sinistra S. Lucia e S. Felice, a destra S. Valentino e S. Caterina d’Alessandria, i cui nomi sono scritti in lettere gotiche nella fascia sottostante (opera di un pittore locale della Valnerina del 1474). Di rilevante interesse è un’immagine di Valentino che di norma è reso come un personaggio autorevole e anziano, con la barba bianca mentre nel caso dell’affresco presente all’interno della chiesa ci troviamo di fronte ad un giovane vescovo parato degli abiti liturgici.

Dal XIX sec. la festa assume un carattere romantico e commerciale, questo fu dovuto al fatto che nei paesi anglosassoni fu introdotto lo scambio delle Valentine, bigliettini d’amore con i simboli dell’amor romantico, come il cuore la colomba o cupido, e che a metà 800’ negli Stati Uniti iniziò una vera e produzione su scala industriale di biglietti di San Valentino.
Con il passare degli anni ogni paese del mondo ha sviluppato una propria tradizione, e la festa ha sempre più assunto un carattere commerciale.

Nella città natale del santo numerosi eventi e celebrazioni sono organizzati nel corso del mese di febbraio, il più noto è probabilmente la festa della promessa, la domenica precedente il 14 febbraio, in cui centinaia di giovani si recano nella città di Terni in vista del loro matrimonio nei mesi seguenti per ottenere la protezione del santo.

A quanto pare, è proprio nella città natale del santo che è rimasto il senso più vero di questa festa, nata proprio per celebrare l’amore la più importante promessa d’amore.
Auguriamo a tutti gli innamorati di trascorrere una bella giornata all’insegna di questo sentimento così caro al santo ternano… e magari a fare visita alla sua città natale e, perchè no, alla piccola frazione di San Valentino di Scheggino.

BIBLIOGRAFIA

Fabbi A., Guida della Valnerina. Storia e Arte, 1977, pagg. 138-139

Fabbi A., Storia dei Comuni della Valnerina, 1976, pagg. 306-308
Iacobilli L., Vite dei Santi e Beati dell’Umbria, 1647