L’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra
Si trova in Valnerina e costituisce una rete importante di cui fanno parte cultura, tradizione, storia e paesaggio. Ma cos’è un ecomuseo? Breve viaggio alla scoperta di un tesoro a cielo aperto.
La Valnerina, terra di tradizioni legata al territorio e alle proprie radici, ospita da qualche anno quello che viene definito come Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra.
Questo sistema, diffuso in tutta la valle del Nera, è stato accreditato ufficialmente nel 2011, anche se la sua realizzazione è stata un processo molto lungo che, a partire dagli anni ’70, ha visto l’impegno di persone legate proprio territorio.
Ma, prima di ogni altra cosa… Cos’è un ecomuseo?
Questa parola, coniata da Hugues di Varine all’inizio degli anni ’70, indica un’istituzione che incarna proprio il territorio in cui nasce – nel nostro caso, quindi, la Valnerina – assieme a tutte le caratteristiche che lo compongono. I luoghi scelti per entrare a far parte di un ecomuseo hanno in comune le stesse tradizioni, la stessa cultura, la stessa storia, oltre che il territorio e il paesaggio. Un ecomuseo è, quindi, qualcosa di diverso da un museo, che è una struttura fisica ben definita che raccoglie oggetti di varia natura. Nell’ecomuseo quasi si perde l’elemento fisico, in quanto tutto appartiene ad esso, dalla comunità ad elementi naturali come, nel caso della Valnerina, può essere il Fiume Nera.
L’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra costituisce, in un certo senso, il denominatore comune di tutte le realtà territoriali che possiamo incontrare.
Esso si compone di tanti piccoli centri di documentazione etnografica, ognuno con un tema diverso, che si possono trovare in ogni Comune.
Questi centri sono detti “Antenne”, un termine che ci può sembrare strano, ma che è in grado di spiegarne il senso e lo scopo: le antenne funzionano un po’ come quelle della TV, che captano un segnale, lo decodificano e lo ritrasmettono per farcelo vedere sullo schermo. Allo stesso modo l’antenna di un ecomuseo ha il compito di captare tutti i segnali provenienti da un territorio, codificarli all’interno della struttura, e ritrasmetterli sia alla comunità che ai visitatori, al fine di conservare e tutelare il patrimonio in cui l’antenna sorge.
Gli oggetti sono i primi a raccontare tradizioni e mestieri, e a questi si aggiungono i racconti delle persone. Possiamo quindi parlare di patrimonio materiale e immateriale, proprio perché non è possibile dividere gli oggetti dalle storie che essi raccontano.
Nell’antenna del Museo della Canapa, dedicata appunto alla lavorazione della canapa e tessitura, ed esempio, i manufatti della collezione tessile vengono affettuosamente chiamati “la coperta di Pia”, “l’asciugamano di Agata”, “il telo della mamma di Angelo” perché, oltre all’oggetto, si conserva la memoria legata alla vita stessa che quell’oggetto ha vissuto.
La finalità di un ecomuseo è, in conclusione, quella di recuperare, conservare e tramandare le tradizioni, i mestieri, il saper fare, legati alla propria storia e al territorio. Per fare questo l’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra ha realizzato un serie di percorsi didattici per bambini ed adulti, durante i quali è possibile riscoprire alcuni dei mestieri più diffusi attraverso la pratica laboratoriale.
Vi abbiamo incuriosito? Venite a scoprire l’Ecomuseo della Dorsale Appenninica Umbra e le sue attività!
A questo proposito, vi segnaliamo l’interessante progetto della Regione chiamato Scoprendo l’Umbria, dedicato alla valorizzazione della nostra bellissima regione attraverso il suo ricco sistema museale. Qui si parla proprio degli ecomusei.
Vi aspettiamo!