La santa Pasqua

"Pasqua de resurrezione, se magnano l'ova pe' devozione"

La santa Pasqua

Il lungo periodo di digiuno quaresimale è finalmente terminato e oggi ci attende la tanto attesa e abbondante colazione pasquale. In Valnerina così come in tutta l’Umbria la mattina di Pasqua si inizia la giornata con una colazione a base di pizze al formaggio, salumi, pizze dolci, uova sode e vernaccia.

I cibi preparati per questa occasione venivano precedentemente benedetti dal sacerdote in chiesa oppure in casa in occasione della benedizione del Sabato Santo e non potevano essere assaggiati fino a che le campane non fossero state sciolte:

“Il Sabato Santo se facevano benedì le uova, il vino, le pizze e il salame e servivano per la colazione di pasqua, non se potevano rompe prima. Anche perché se magnavi il salame prima t’attaccavi dopo, non ce ne stava un altro”

La pizza di Pasqua al formaggio è una specialità solo umbra. In Valnerina, da come ci raccontano, le pizze di Pasqua, sia dolci che salate, venivano preparate dalle donne del paese che si riunivano insieme in una casa:

“Mamma insieme alle amiche annava a fa’ le pizze su a Grotti a casa di una signora, mettevano il lievito nella madia la sera, allora dopo se doveva anda’ a dormi a casa di questa signora […]
A Grotti le facevano tutti insieme, a Sant’Anatolia ognuno le faceva per conto suo e poi le cocevano insieme nel forno de una vecchietta, ce ne entravano tante, poi je davono qualcosa e le cocevano tutte lì”

Uno dei piatti tipici della colazione pasquale è la pizza dolce, che qualcuno ancora ricorda come uno degli alimenti più preziosi legati a questa festività, tanto che questa non doveva essere assolutamente sprecata: nelle preparazione si raschiava con cura l’impasto sul piano della madia o sulla “spianatora”; se avanzava e diventava troppo secca veniva recuperata per preparare un “dolcetto” fatto con la pizza dolce rafferma ammollata nel latte e crema fatta in casa.

Altra usanza era quella del “ciammellottu” che, da come ci è stato raccontato, erano delle pagnottelle all’anice che venivano benedette alla fine della pratica delle “quarant’ore” ovvero dei turni comunitari di preghiera che terminavano il giorno di Pasqua:

“Le quarant’ore finivano la notte de Pasqua quando scioglievano le campane. Venivano nominati due santesi per le quarant’ore, che gestivano tutto l’elenco dei turni di preghiera che veniva appeso sulla chiesa e facevano delle ciambelle d’anice che venivano regalate a chi partecipava alle quarant’ore […] Io me ricordo che passava uno con il battice, cioè una tavola di legno dove era attaccato un pomo di ferro e sopra sbattevano sta cosa e passavano in giro per il paese per avvisare che erano iniziate le quarant’ore”

“…Dopo le quarant’ore, dentro la chiesa ci stava un arzigogolo con le ciammellete all’anice, se mangiavano lì alla chiesa insieme a un bicchiere de vino… poi a casa si faceva la colazione con la pizza al formaggio e la pizza dolce, se facevano grandi e se benedivano il sabato santo insieme alle uova e il sale insomma parecchie cosine…”

Ad oggi l’usanza delle pagnottelle all’anice è scomparsa, ma se n’è creata una nuova, quella della colazione della comunità, a base di pizza al formaggio, salumi e uova sode, che si tiene presso il bar del paese. Come ogni cosa nel tempo si modifica e questo dimostra che anche i luoghi di aggregazione negli anni cambiano, una volta era la chiesa e l’oratorio, oggi il bar e i vicini giardinetti
Oltre alle pizze al formaggio e alle “ciammellette”, tipiche di Sant’Anatolia di Narco, altro ingrediente fondamentale per la colazione pasquale è l’uovo, di facile reperibilità e soprattutto associato simbolicamente all’idea della nascita e della rinascita.
In alcune località della Valnerina le uova raccolte il Venerdì Santo erano conservate fino al giorno di Pasqua, quando poi venivano consumate sode. Durante la cottura, per renderle più festose, potevano essere avvolte in vecchi pezzi di stoffa tinti a mano che tendevano a scolorare per dare colore al guscio. Agli uomini, e solo a loro, venivano fatte bere crude perché si credeva che avessero il potere di aumentarne la forza.

La tradizione della colazione di Pasqua è ancora viva, anche se oggi solo con qualche piccola dolce aggiunta, ovvero la colomba pasquale insieme alle immancabili e buonissime uova al cioccolato.

Voi rispettate ancora la tradizione? Noi sì!

Buona Pasqua a tutti!