Gradevole, dolciastro e… dimenticato

Commedia Teatrale scritta e diretta da Graziano Petrini

Gradevole, dolciastro e… dimenticato

Vi siete mai chiesti che sapore hanno i ricordi? Probabilmente hanno quel retrogusto gradevole, dolciastro e spesso dimenticato delle cose belle che si sono vissute.

La scelta di questi aggettivi è tutto fuorchè casuale, perchè i ricordi di cui vogliamo parlavi in questo articolo solo legati all’esperienza rappresentata da “Gradevole, dolciastro e… dimenticato”, commedia musicale creata e diretta da Graziano Petrini, regista che vive a Sant’Anatolia di Narco, a cui siamo particolarmente affezionati.

La storia ruota intorno a Nonna Martina, una anziana donna della Valnerina che, nel giorno del suo compleanno, viene lasciata sola dalla figlia e dal nipote, presi dai mille impegni della loro vita frenetica. Ma la sua solitudine dura ben poco: ben presto a far compagnia alla dimenticata nonna Martina compare uno strano “amico”, vestito di bianco e dei colori della sua valle. La Morte è arrivata per chiamarla a sé proprio nel giorno della sua festa.
Inizialmente spaventata, ben presto Martina inizia a conversare con l’unico che, tra tutti, sembra essersi ricordato di lei.
E così, tra una battuta e l’altra, sono proprio i ricordi a prendere il sopravvento, quelli legati alla canapa, di cui questa anziana signora sembra condividere un destino fatto di oblio, e ai tempi in cui, tanti anni prima, la Martina bambina scorrazzava “giù le canapine” in estate, mentre i grandi falciavano la canapa per farne tante mannelle.

“Filastrocca filastrocca
della canapa e la stoppa
cresce dritta, fino in cielo
co le foglie e co lu stelo”

Con questa filastrocca si apre la finestra sul passato della protagonista, quel passato fatto di fatica ma anche di stornelli, prese in giro e divertimenti semplici e genuini.
Grazie alla bravura degli attori, professionisti e non, ogni spettatore si è ritrovato a vivere i momenti in cui lavorare i campi diventava un momento di aggregazione per tutta un intera comunità. I più piccoli si nascondevano dagli adulti, distratti dai litigi tra moglie e marito, per organizzare scherzi al secchione di turno. I giovanotti invece, facevano il filo alle donne in età da marito. E se il filo era quello giusto, ci sarebbe stato il fidanzamento con tanto di serenate al chiaro di luna, mentre la famiglia della sposa preparava il corredo. Sempre che tutto sarebbe filato liscio, e le “fezze rosce” avrebbero tenuto lontano il malocchio, altrimenti sarebbe stato necessario recitare i dovuti scongiuri.

Tutti i ricordi in cui Nonna Martina si perde, nel giorno del suo compleanno, sono accompagnati dalla presenza della Morte, che sa tutto di lei e che diventa quasi un’amica.

Il finale, che non sveliamo, è stato una sorpresa per Martina e per il pubblico che, sulle note di una stupenda canzone in grado di evocare la malinconia del tempo che passa, ha salutato gli attori, grandi e piccoli, con un lungo e caloroso applauso.

È trascorsa più di una settimana da quando, insieme a quasi 750 persone, abbiamo vissuto l’evento “Il Trionfo della Canapa” che, oltre alla commedia musicale, ha visto un momento di apertura rappresentato da un talk show in cui si sono affrontati i temi legati ai moderni (e futuri) utlizzi della canapa in campo medico, edile, tessile e del design .

Siamo molto felici che questo progetto, realizzato grazie al contributo ottenuto all’interno del progetto “ReMix”, promosso dalla Provincia di Perugia e finanziato da ANCI, sia arrivato su un palco importante come quello del Teatro Nuovo G.C Menotti di Spoleto e che abbia fatto breccia nei cuori delle persone.

E ora non resta altro da fare che augurarsi una replica e godersi tutti i ricordi legati a questa esperienza. Non c’è dubbio che siano gradevoli, dolciastri e… no, non li dimentichiamo!